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Pantelleria Moscato liquoroso DOP 2014 - Cantine Vinisola
Vino da meditazione o da dessert. Pantelleria DOP 2014
Vino moscato fatto a Pantelleria con uve Zibibbo.
Cantina: Vinisola di Pantelleria.
Una fusione delle caratteristiche citriche e resinose di un IPA con la secchezza e i toni speziati di una WIT. Dopo il primo impatto dolce, emergono le note agrumate del luppolo, che lasciano spazio ad un finale amaro e secco.
CON PEPE ROSA!
Stile: White Ipa.
Grado alcolico: 4,7%.
Bottiglia: 75 cl.
Tutte le transazioni sono gestite con sistema di protezione cifrata.
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Kore white Ipa Bottiglia da 75cl. - Epica Birrificio Artigianale Siciliano
Una fusione delle caratteristiche citriche e resinose di un IPA con la secchezza e i toni speziati di una WIT. Dopo il primo impatto dolce, emergono le note agrumate del luppolo, che lasciano spazio ad un finale amaro e secco. Una birra perfetta per i mesi più caldi, capace di allontanare la sete e rendere appagante la bevuta con il suo carattere fresco ma deciso.
CON PEPE ROSA!
Abbinamento gastronomico:
Aperitivi rinfrescanti, piatti a base di pesce, fritture e arrosti.
Stile: White Ipa.
Grado alcolico: 4,7%.
Temperatura di servizio: tra 6-8 °C.
Bottiglia: 75 cl.
Disponibile anche in bottiglia da 33 cl.
Birra e Parole - Kore
“Aveva sempre voluto diventare quella che era adesso, quando era una ragazzina, e solo ora stava comprendendo quanto fossero dissimili, da quanto avesse fantasticato, le mete prefisse una volta raggiunte.
Tutta la vita l’aveva solcata come se fosse stata sulle montagne russe, oggi odio e domani amore, ieri sballo e domani l’altro impegno, fino a quando, in questa perenne alternanza di opposti, anziché il bilanciamento, aveva trovato la follia.
Il fiore dei suoi anni l’aveva ridotto in pout-pourri e ora era tutto secco, anche se ogni tanto emetteva dei bagliori di profumo: un odore che, seppur attraente e soave, portava a strascico dietro di sé dei sentori sulfurei, come il velo della sposa del Diavolo.
Si sentiva completamente matta, eppure era perfettamente integrata, professionalmente e socialmente, col resto dell’umanità.
Aveva una carriera di rispetto e veniva vista dai più come un’icona, sbarazzina e colta quanto basta per fare girare la testa alle statue quando danzava, come se fosse sul punto di raccogliere un fiore, con passi setati sulle basole della sua città nera
L‘aura che la circondava proveniva sicuramente dalle voci che giravano sulle sue origini, talmente antiche e nobiliari da approssimarsi alla divinità, oltre alle chiacchiere che si rincorrevano riguardo ai suoi proverbiali improperi e ai capricci di dolce strega.
Lei giocava con questo manto di voci come se fosse un tappeto magico: lo montava e prendeva nuove direzioni, ogni qualvolta desiderava vivere un’esperienza nuova ed irripetibile.
Così si alternarono periodi di euforia e creatività inspiegabilmente fertili e densi, in cui si mostrava alla società come un manichino animato da ottime maniere, ad altri, kamikaze e furibondi, che riservava solo ai più prossimi tra i suoi cari, come un regalo ben studiato e sentito; tempi nei quali lei da Festa si trasformava, alla velocità della luce, in Tempesta. Le sue parole, in quei momenti, erano di fiele e cianuro e in pochi avrebbero voluto incappare in uno dei suoi show nefasti.
Uno dei pochi a riuscire ad allontanarla dai suoi progetti apocalittici, nonché l’unico che ebbe la grazia di amarla all’ennesima potenza quando era propositiva, si dimostrò colui che meno poteva avere le sembianze del salvatore di donzelle in pericolo: piccolo e malfatto, prima ancora che malfattore, dallo sguardo traverso e dagli atti bifolchi, provocatore e iroso al pari di quant’era colto e saccente, e soprattutto perennemente armato di pessime intenzioni, anche se ricoperte dei migliori vestiti.
Lui trovava la sua salvezza in lei, perché lo rassicurava non poco l’avere al proprio fianco una peggio di se stesso, mentre lei godeva nel maltrattarlo per poi sottomettersi a lui quando facevano l’amore in un rapimento oltraggioso che mischiava e separava paradiso e inferi nel solo mulinare di due lingue e una manciata di secondi.
Forse il segreto risiedeva nelle loro anime dannate che trovavano l’unica bellezza loro concessa componendo una splendida corona caleidoscopica, indossata a mo’ d’aureola dal disegnatore intento a tratteggiarli.”
Scheda tecnica
Riferimenti Specifici
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Tutte le recensioni
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5/5
super!!
Cliente anonimo
pubblicato il 28/08/2018
in seguito ad un ordine del 19/08/2018
5/5
ottima
Cliente anonimo
pubblicato il 20/12/2016
in seguito ad un ordine del 25/11/2016
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